11.04.2016

Recensione Hunger Games Il Canto della Rivolta.

Buon pomeriggio lettori, come state? Io oggi mi sento molto allegra, sarà il bel tempo che mi mette sempre di buon umore. Dato che ho solamente mezz'ora di tempo devo sbrigarmi a farvi questa velocissima recensione su Hunger Games - Il Canto Della Rivolta. Ho già fatto la recensione dei primi due volumi della trilogia che trovate qui: Haunger Games , Hunger Games - La Ragazza di Fuoco.

Hunger Games - Il Canto Della Rivolta.
Autore: Suzanne Collins.
Editore: Mondadori.

TRAMA:
Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.


Inizio subito dicendo che tra i tre volumi questo è quello che mi è piaciuto di meno, non tanto per la trama che continua a stuzzicare il lettore, ma cambia qualcosa nella narrazione. 
In questo capitolo non ci sono dei veri e propri giochi, ma una guerra che li ricorda. 
Katniss diventa, suo malgrado, il simbolo della ribellione quindi si getta nella mischia, viene ferita sia fisicamente che emotivamente più volte e spesso finisce in ospedale.
Comunque la storia perde di fascino, di ritmo. Il personaggio principale, ovvero Katniss, perde la sua audacia, lo spirito combattivo, quell'istinto a sopravvivere che la rende tanto speciale nel primo volume qui si affievolisce quasi fino a sparire. Mentre invece i personaggi che le stanno intorno si evolvono. Prim si dimostra ben diversa dalla ragazzina spaventata che ci era stata presentata all'inizio.

Verso la parte finale il ritmo sale nuovamente, Katniss torna sul campo e la guerra si conclude, riservando qualche colpo di scena che non mi sarei aspettata.
Con la fine della guerra la storia si avvia verso la conclusione ed i protagonisti affrontano il ritorno a casa. Katniss è spezzata, provata dall'ennesimo dolore che inghiottisce tutto il resto. Mi è piaciuta la scelta di non fare della protagonista la solita eroina che esce indenne da ciò che ha passato, di dipingerla più come una sopravvissuta, perché in fondo è ciò che è e le cicatrici di ciò che ha passato se le porterà dentro per sempre. Quello che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca è il modo in cui è stato sviluppata la conclusione del triangolo amoroso. Un mezzo capitolo per risolvere un'altalena che andava avanti da tre libri, mi sembra un po' poco.
Nel complesso però la storia mi è piaciuta abbastanza, i personaggi sono ben fatti anche quelli che rimangono sullo sfondo,cambiano e si evolvono insieme alla storia ed alcuni, pur vedendoli solo di sfuggita riescono a trasmettere molto.
Mi è piaciuta moltissimo la scelta di una eroina che non somigli ad un robot senza sentimenti a cui le atrocità subite scivolano addosso come se niente fosse. Katniss soffre e viene segnata profondamente da tutto quello che passa e che le viene fatto. Diventa fragile, si spezza.
Ma comunque non sono ne la sofferenza e ne la fragilità di Katniss a rallentare la narrazione, quanto le dinamiche intorno a cui gira essendo sempre le stesse.

In ogni caso, soprattutto per un pubblico adolescenziale, Hunger Games è un libro emozionante, una storia che sa accontentare ragazze e ragazzi, capace di appassionare e sorprendere.
Il mio voto finale è di tre ancore su cinque, voi cosa ne pensate?

- A Presto, Mietta. 

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